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"Il grande merito e l'originalità di 'Due passi all'inferno, con un occhio al paradiso' è di presentare un indegno assolutamente consapevole e capace di autodefinirsi tale. Voluttuosamente sebbene orribilmente impegnato a sperimentare tale indegnità in una fenomenale sfilata di grottesche situazioni, elucubrazioni e propositi ora mortiferi ora quasi teneri, di rapporti patologici e puntualmente disastrosi (tutto vero o immaginario? lo si scoprirà alla fine ma non importa, perché le realtà dell'anima hanno la stessa pregnanza di quelle oggettive), l'uomo non si fa alcun problema a dichiarare, fin dall'inizio, il nucleo della propria infelicità..." (Dall'introduzione di Susanna Schimperna)